L’aria di primavera torna a infilarsi in via Conte Rosso. Timida, come al suo solito. Durante il letargo invernale del nostro marciapiede, abbiamo messo a punto un calendario caleidoscopico per i prossimi mesi: presentazioni, talk, laboratori, letture, musica. E un 25 Aprile che profuma, di nuovo, di Costituzione. Insomma, si ricomincia.
Sabato 8 marzo, dalle 10:30
Stendhapp in Aedicola
Con Francesca De Finis
8 Marzo. Data che si cerchia sui calendari, che si appunta sulle agende. “Festa della donna”, la corsa alle mimose. La versione ufficiale sull’origine di un giorno ormai di culto nel nostro pantheon delle ricorrenze celebra la memoria delle lavoratrici vittime di un incendio in una fabbrica di camicie a New York, nel lontano 1908. Un incidente effettivamente accaduto, una storia risaputa. Peccato che sia una bugia bianca: l’incendio scoppiò più di tre anni dopo, il 25 marzo 1911. Perché la mistificazione? Esiste una versione meno risaputa, meno ufficiale, soppiantata perché più scomoda. Se oggi celebriamo l’8 Marzo, lo dobbiamo alla Russia sovietica: la data fu scelta a Mosca nel 1921 per festeggiare le donne operaie nell’anniversario dell’inizio della rivoluzione di febbraio e della caduta dei Romanov dell’8 marzo 1917. Nel Secondo Dopoguerra c’era chi storceva il naso sentendo questa storia, e così la narrazione è stata artefatta.
Se oggi conosco questo aneddoto, lo devo a Francesca De Finis di Stendhapp, una piccola impresa innovativa e al femminile che si occupa di valorizzazione territoriale attraverso uno storytelling digitale. È un progetto, quello di Stendhapp, che elabora una mappatura narrativa - a portata di app - del territorio, avvicinando i luoghi alle persone e combinando la dimensione dell’appartenenza a quella di un turismo di prossimità stimolante e sostenibile. Proprio Stendhapp inaugurerà la nuova stagione delle nostre chiacchierate da marciapiede con un incontro nella mattinata di sabato 8 marzo: oltre a raccontare la realtà della sua startup, Francesca ripercorrerà la storia di Milano attraverso la vita di alcune delle donne che l’hanno resa grande, dalla matematica Maria Gaetana Agnesi alle poetesse Veronica Gambara e Alda Merini, dalle architette Gae Aulenti e Cini Boeri alla “prima donna d’Italia” Cristina Trivulzio di Belgiojoso.
Per le lettrici e i lettori della nostra newsletter, poi, le curiosità di Stendhapp non si fermeranno sotto i battenti dell’Aedicola: in ogni puntata de “Al 9 di Conte Rosso”, infatti, Francesca e compagne cureranno una piccola rubrica di pillole e aneddoti su Milano.
Sabato 15 marzo, dalle 16:30
Pegah Moshir Pour presenta il suo libro “La notte sopra Teheran”
Come si fa ad essere felici di nascere femmina a Teheran? È possibile camminare da donna libera in un Paese, l’Iran, che opprime il diritto all’emancipazione femminile? Le parole e l’attivismo di Pegah Moshir Pour, nata un decennio dopo la Rivoluzione islamica khomeinista ed emigrata in Italia a nove anni insieme alla famiglia, si schierano a fianco di migliaia di giovani iraniane e iraniani nella lotta per i diritti e per le libertà individuali. “In un unico corpo” – dice – “si sono concentrati tutti gli stereotipi: culturali, sociali, religiosi e di genere. Per questo mi occupo di tanti temi quali: ragazzi della terza cultura, cittadinanza ed etica digitale, empowerment e Sorellanza, diritti umani e Responsabilità sociale”.
Tutto questo, i bivii e le scelte, i confini oltrepassati e quelli da abbattere, impregnano le pagine de “La notte sopra Teheran”, il libro che Pegah Moshir Pour presenterà sotto i battenti della nostra Aedicola nel pomeriggio di sabato 15 Marzo. Una lettura necessaria al centro di un dibattito di estrema attualità.
SINOSSI
La famiglia un giorno decide di partire. Va a vivere in Italia. E là, nel Paese che tanto avevano sognato e poi raggiunto andando contro tutto e tutti, ognuno di loro dovrà scontrarsi con delle realtà ancora più complicate. Con nuove forme di discriminazione. Con nuovi nemici. Eppure, è proprio in Italia che Pegah inizia a conoscere meglio l’Iran. Il giorno in cui trova i diari di suo nonno inizia a capire chi è veramente. E così ci porta in un viaggio verso la scoperta di sé, del mondo e della sua identità, nazionale, famigliare, personale.
Deve riscattare la sua famiglia, le donne del paese che ha lasciato e che, a volte, sente di non riuscire più a capire. Dal suo racconto, emergono le personalità della sua famiglia. Personalità eccentriche, trasgressive, a volte un po’ sopra le righe. Ma tutte le persone che hanno tratteggiato i bordi della sua storia, ancora prima che lei nascesse, hanno qualcosa in comune: hanno saputo creare una casa accogliente in ogni cuore che hanno sfiorato.