È giorno di Strillone: gli strilli della settimana, per voi, dal marciapiede di via Conte Rosso.
Domenica 26 gennaio, dalle 11
Cara è la fine dal vivo @ Aedicola Lambrate
Con Rocco Rossitto
Le storie, quelle che leggiamo e viviamo, non iniziano dall’inizio e non finiscono con la fine. Prima e ultima riga cadono in noi in punti diversi, a ciascuno i propri. Sono come gli zaini che usavamo al parchetto o all’oratorio, messi lì a fare da pali immaginari per porte di calcio altrettanto immaginarie. Stava a noi delimitare, misurare dentro e fuori, decidere se fosse il caso di stringere o allargare. Con i libri non è diverso: ci sono tempi di sedimentazione che prolungano la lettura al di là dei confini delle copertine, e ultime pagine su cui torniamo ogni volta che ci immergiamo in noi stessi.
Tutti i finali che leggiamo ci rimangono cuciti addosso. E a ricordarcelo, da due anni, c’è il podcast Cara è la fine, curato da Rocco Rossitto. In uno o due minuti, ogni puntata porta la chiusa di un libro letta da chi, quel libro, l’ha ancora caldo sul comodino. Una lettura terminale, che esplora quell’intercapedine emotiva in cui qualcosa esiste e poi non c’è più. Domenica 26 gennaio, dalle 11, Rocco Rossitto porterà tutto questo sul marciapiede di via Conte Rosso, sotto i battenti della nostra Aedicola. Cara è la fine dal vivo sarà un ascolto e un reading condiviso, un “crocevia dei finali”: porta un libro che hai letto (e amato) nel 2024 o in questo inizio d’anno nuovo e leggi la tua fine. Noi saremo qui ad ascoltarla.
Questa non è una newsletter. O meglio, lo è senza esserlo troppo. Avete presente le bacheche in legno e sughero, quelle con i fogli in equilibrio precario appesi a puntine che gridano aiuto?
Ecco, il nostro Strillone lo immaginiamo così.
Ci scriviamo gli appuntamenti in arrivo, le avventure collettive di via Conte Rosso, e lo consideriamo il messaggero di casa: ha il compito (mai troppo banale) di bussare alle porte di tutti, di intrufolarsi nelle caselle di posta e seminare curiosità. Una volta alla settimana, o giù di lì, imbocca i cunicoli del web e si appiccica alle vostre “mail in arrivo” portandosi dietro un pezzettino del nostro calendario eventi.
....Sono come gli zaini che usavamo al parchetto o all’oratorio, messi lì a fare da pali immaginari per porte di calcio altrettanto immaginarie. Stava a noi delimitare, misurare dentro e fuori, decidere se fosse il caso di stringere o allargare.
Aggiungo che la traversa di queste immaginarie porte era proporzionale all'altezza del portiere.
Bravo Ale, bellissima metafora 👏🏻
Sarà bello farla insieme questa fine, su quel marciapiede, con chi vorrà passare e condividere la sua. Un reading collettivo per entrare dentro storie che finiscono.